Master Detective Archives RAIN CODE: Recensione
Master Detective Archives: RAIN CODE è un nuovo videogioco pubblicato su console Nintendo Switch il 30 giugno scorso. Si tratta di un’avventura grafica molto particolare che accompagna il giocatore in una storia ricca di misteri da risolvere e realtà paranormali e fantasy, il tutto con uno stile inconfondibile. Non a caso alla realizzazione del gioco hanno contribuito gli sviluppatori di Daganronpa, un franchise piuttosto famoso in Giappone dallo stile iconico e molto riconoscibile.
Master Detective Archives: Rain Code ha infatti molto in comune con la serie Daganronpa. In primis, la costruzione narrativa elaborata e personaggi approfonditi e interessanti, dal design piuttosto sopra le righe. Quello che però il titolo di Spike Chunsoft e Too Kyo Games è in grado di fare è stupire il giocatore per la propria originalità, sia narrativa che di gameplay.
Partiamo però da un presupposto: non si può dire che questo titolo sia adatto a tutti i palati. Si tratta infatti di un’avventura in pieno stile graphic novel, dal ritmo piuttosto compassato, ricca di testi e di eventi eccentrici che potrebbero lasciare interdetti molti giocatori. Ci troviamo davanti ad un gioco in pieno stile giapponese e che non ha timore di ostentarlo, con una forte impronta autoriale.
Misteri & Affini
Master Detective Archives: RAIN CODE presenta un gameplay piuttosto classico da avventura grafica, impostato sul movimento del personaggio che esplora l’ambiente che lo circonda alla ricerca di indizi e curiosità. RAIN CODE è ambientato in un universo fantasioso futuristico e parzialmente distopico dalle caratteristiche noir.
Il protagonista è Yuma, un apprendista detective che si risveglia afflitto da una misteriosa amnesia e legato da un patto indissolubile con lo spirito di una dea della morte, Shinigami. Solo Yuma è infatti in grado di vederla e sarà essenziale nella ricerca della soluzione dei misteri della città di Kanai Ward. La dea è infatti in grado di proiettare il Labirinto dei Misteri, una vera e propria realtà alternativa.
Nel Labirinto, Yuma dovrà risolvere i misteri che gli si pongono davanti. Qui si affrontano qualcosa di molto simile ad una serie di minigiochi, ognuno con il suo gameplay specifico: dal combattimento a suon di “deduzioni e obiezioni” a dei più semplici Quick Time Event in cui scegliere il percorso esatto in base agli indizi ottenuti.
Le soluzioni di gameplay adottate sono piuttosto originali e potrebbero causare, soprattutto all’inizio, un vero e proprio senso di stordimento. Ci si trova infatti fin da subito davanti a qualcosa di imprevedibile e decisamente sopra le righe. Shinigami in questo senso sarà in grado di far comparire le cose più assurde per aiutarci a superare gli ostacoli.
Inoltre, una lunga fase iniziale di introduzione, con l’obiettivo di risolvere il primo intricato mistero, fungerà da tutorial delle meccaniche di indagine. Soprattutto la presentazione del Labirinto dei Misteri, luogo in cui ci ritroveremo diverse volte nel corso della (piuttosto longeva) avventura.
Tuttavia, l’elemento principale che caratterizzano i Maestri Detective e il protagonista è il fatto che ognuno di loro possiede un potere speciale, detto Forte Forense. Per esempio Zilch che è in grado di parlare con gli animali, o Melami, in grado di evocare le anime dei morti, e via dicendo. Saranno tutti molto importanti per riuscire a dipanare il mistero di Kanai Ward, città completamente controllata dalla Amaterasu Corporation e dai suoi Pacificatori. Quest’ultima sarà esplorabile in un ambiente in 3D ben realizzato, anche se, come sempre quando si parla di Nintendo Switch, i limiti tecnici della console si fanno notare.
Il protagonista avrà inoltre la possibilità di potenziarsi, tramite l’acquisizione di abilità passive che faciliteranno gli scontri. Questi potenziamenti potranno concedere, inoltre, più tempo nelle scelte o altri vantaggi.
Un labirinto intricato
Come già anticipato, Master Detective Archives: RAIN CODE presenta una storia piuttosto articolata, arricchita da personaggi eccentrici e da un’ambientazione piuttosto pittoresca che sprizza “giapponesità” da tutti i pori. In generale il tempo che impiegherete a giungere ai titoli di coda è piuttosto elevato, scandito da un ritmo piuttosto compassato e da una mole piuttosto elevata di testo da leggere. Fortunatamente il gioco è stato ottimamente tradotto in italiano, con la possibilità di scegliere il doppiaggio tra inglese e giapponese, entrambi di buon livello.
Lo stile particolare, che si manifesta anche in una colonna sonora piuttosto sopra le righe, lo rende un titolo assolutamente consigliato per chi apprezza la serie di Daganronpa e in generale le avventure grafiche giapponesi. D’altro canto, se non masticate questo genere né conoscete il tipo di giochi di cui stiamo parlando, forse potreste pensarci due volte prima di lanciarvi in questa avventura.
Voti:
- Gameplay: 8/10
- Storia: 9/10
- Longevità: 9/10
- Comparto Tecnico: 7/10
Dove comprare Master Detective Archives: RAIN CODE
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