Figure false: guida per capire come riconoscerle
“Sarà davvero originale questa figure? E se mi avessero fregato rifilandomi un fake?!”
Sono pronto a scommettere che, almeno una volta da quando hai iniziato a comprare figure, ti sia sorto questo dubbio.
Non ti preoccupare! Appena avrai terminato di leggere questa guida sarai in grado di riconoscere in un baleno una figure falsa.
Partiamo dalle basi.
Cos’è una figure falsa?
Potrà sembrare scontato ma è necessario chiarire alcune cose perché non sempre una figure falsa potrebbe esserlo davvero.
Il termine “tecnico” per indicare le figure non originali è bootleg anche se, come vedremo, ci sono tanti modi con cui vengono chiamate.
Con bootleg si intende una copia 1:1 non autorizzata di un’altra figure già esistente.
“Non autorizzata da chi?” – dai legittimi proprietari dei diritti delle singole serie, o da chi ha questi diritti in concessione.
Questo aspetto è fondamentale perché sarà il primo indizio che ci tornerà utile nel riconoscimento dei fake.
Com’è possibile che esistano figure false?
Molto sommariamente funziona così: i falsari prendono la figure originale, ne creano uno stampo e iniziano a produrre massivamente delle copie da immettere sul mercato (infischiandosene dei suddetti diritti, delle licenze e delle leggi, come quella sulla contraffazione). Per poter battere la concorrenza dei prodotti originali bisogna far leva sul prezzo, offrendo il prodotto a 1/10 – o anche più – del costo dell’originale… altrimenti chi comprerebbe mai quelle ciofeche?!
Il modo principale per abbattere i costi, oltre al non pagare le licenze e i diritti di autore, è quello di utilizzare materie prime di scarsa qualità e molto spesso tossiche. Chi ha mai avuto tra le mani una figure falsa ben conosce quell’odore molto forte di plasticaccia che emanano, così come avrà sicuramente visto che ai primi caldi i bootleg iniziano a diventare mollicci e piegarsi.
Figure tarocche e figure false sono la stessa cosa?
Sì, assolutamente. Spesso le si sente chiamare anche “cinesate”, “riproduzioni cinesi”, “figure tarocche” ma c’è termine in particolare a cui devi prestare moltissima attenzione ed è quello di “replica”.
Replica è un termine usato impropriamente e in modo volontariamente fuorviante poiché le repliche, di base, non sono assolutamente falsi! La riproduzione di un oggetto di scena, in ambito collezionistico, è una replica.
Ti basti pensare a un oggetto che tutti conosciamo benissimo: le katane.
Capita fin troppo spesso di vedere online, in fiera e anche in alcuni negozi fisici, figure false vendute come “repliche cinesi”. Questa è una pratica di vendita scorretta che, neanche troppo velatamente, ci indica la non originalità del prodotto. Se vediamo questa definizione sappiamo al 100% che si tratta di un fake.
Adesso che so cos’è una figure falsa… come faccio a riconoscerla?
Direi che ora abbiamo le basi per addentrarci nella giungla delle figure fake, partiamo subito!
Prima ti ho parlato di licenze e diritti, ricordi che dicevo che sarebbe stato il primo indizio?
I giapponesi non sono certo felici di farsi prendere per il naso da criminali senza scrupoli e, sempre più spesso, riescono a individuarli e a portarli in tribunale.
Tutte queste cause legali non hanno fatto desistere i falsari dal continuare a modellare le loro plastiche tossiche ma, per lo meno, li hanno obbligati a smettere di apporre loghi o nomi coperti da licenza sulle scatole.
Detto ciò, per capire se una figure è falsa, il primo indicatore da controllare è appunto la presenza del logo del produttore sul box esterno. Sicuramente avrai sentito parlare di Bandai, Kotobukiya, Taito, Banpresto… sono tutti produttori di figure e figuriamoci se non vogliono mettere il loro logo aziendale ben in mostra!
Non esiste sul mercato un solo oggetto che non riporti il nome e il marchio del produttore, se quindi dovessi imbatterti in una figure con la scatola totalmente priva di loghi è sicuramente fake.
Per lo stesso motivo i falsari hanno iniziato anche a creare scatole con layout totalmente diversi rendendole quindi facilmente distinguibili dalle originali.
La scatola, a conti fatti, sarà il nostro aiutante principale nella caccia del fake!
Ecco un esempio lampante di quanto appena detto:
Nendoroid 956 (Good Smile Company) – Gaara [Naruto]
Nella versione bootleg (a sinistra) possiamo notare la totale assenza di loghi del produttore, font diversi e, appunto, un layout della scatola completamente rivisto (l’immagine di Gaara è a sinistra, non è presente il nome del personaggio, manca anche il logo arancione delle Nendoroid e colori e texture sono diversi).
Nella versione originale (a destra) la versione originale di Good Smile Company. È evidente come la cura nel design del packaging sia di tutt’altro livello!
Come riconosco una figure fake non avendo mai visto la scatola originale?
Credo che non esista persona al mondo che conosca ogni singola scatola e infatti non è necessario conoscerle tutte per scovare il fake. Dovrai solo osservare la scatola attentamente in cerca dei particolari che ti ho spiegato.
Per “tenerti in forma” ti basterà applicare questo concetto ogni volta che andrai ad una fiera del fumetto o in un negozio di settore, anche se non avrai acquisti da fare!
Soprattutto in fiera ti accorgerai, purtroppo, che molti stand sono pieni di scatole senza loghi.
E se sarai ancora in dubbio sulla scatola potrai tranquillamente chiedere a Google Immagini o, facendo una ricerca inversa, controllare su AliExpress.
Prendiamo in esame la Figuarts Zero (Bandai) di Denji da Chainsawman: basta fare una ricerca su Google aggiungendo la parola “Box” alla fine! Semplice, no?
La stessa figure, se cercata in modo inverso su AliExpress, è lampante che abbia una scatola totalmente diversa e, soprattutto, priva di loghi del produttore.
Se il venditore non ha la scatola della figure come faccio a capire se è originale?
Di questi tempi la scatola è un indicatore molto potente sull’originalità di una figure ma tanti anni fa non era così.
Chi produceva fake si impegnava a falsificare anche le scatole rendendole identiche alle originali.
In quegli anni la qualità delle figure era talmente bassa che si riusciva a riconoscerle a vista d’occhio.
Dopo le già citate cause legali hanno tolto qualità alle scatole ma l’hanno messa nelle figure ed ecco perché serve capire come riconoscere un fake anche senza scatola.
Questi sono tre elementi che ci possono aiutare: colori, dettagli e postura.
Colori
I bootleg hanno sempre (o quasi) un forte effetto lucido, impossibile da non notare, che dà l’idea di “plasticosità” e colori nettamente più chiari o scuri rispetto l’originale. Si tratta di differenze molto evidenti e rilevabili anche a occhio nudo, non serve essere esperti in colorazione. Le figure originali, tranne qualche caso, hanno sempre un effetto opaco anche se presentano colori sgargianti.
Ecco due chiari esempi per spiegare cosa si intende con effetto lucido.
La figure a sinistra è la versione fake della Figuarts Zero [Bandai] di Denji da Chainsaw Man.
Come si può notare anche senza aver visto la versione originale, la camicia e i pantaloni hanno un forte effetto lucido che dà la sensazione di plastica di bassa qualità, piuttosto che di PVC.
Sembra più uno di quei giocattoli che si trovano nei bazar orientali, di certo non ha l’aspetto di un prodotto di fascia media e con un costo che si aggira sui 100€.
Al centro, invece, possiamo vedere la bellissima Zero Two di Darling in the Franxxx in versione Nendoroid [Good Smile Company].
La foto di destra ci mostra come il bootleg abbia una lucidità esagerata, sia sui capelli che sul volto, cosa che l’originale non ha. Anzi, possiamo notare come i colori siano invece opachi.
Un’altra differenza la fa la basetta, nera nel bootleg e trasparente classica in stile Nendoroid, per l’originale.
Dettagli
Ridurre i costi di produzione significa anche tagliare i controlli di qualità e gli investimenti per avere un prodotto altamente dettagliato, per questo i bootleg non saranno mai perfetti. Facciamo quindi attenzione a eventuali eccessi di difetti o refusi di produzione.
ATTENZIONE: anche le figure originali possono presentare difetti di produzione come sbavature di colore, refusi di stampa o essere difettose, soprattutto se parliamo di Prize Figure (per ora limitiamoci a definirle come “quelle estremamente economiche”). In questi casi dobbiamo far leva sugli altri due elementi.
Il bootleg in questione (a sinistra e al centro) è quello di Aisaka Taiga da Toradora – The Last Episode ver. di Kotobukiya.
Già ad una prima occhiata ci si può accorgere che i dettagli non sono certo in stile Kotobukiya, una delle aziende più rinomate sul mercato.
Ingrandendo l’immagine e facendo focus sul viso ci rendiamo conto che questo bootleg non è minimamente paragonabile alla bellezza dell’originale (a destra). Ritroviamo il già citato effetto lucido, la bocca presenta sbavature di colore, l’espressività del volto è piatta e i dettagli dei capelli sono grossolani, con parecchi refusi di stampa.
Nella versione originale della figure i colori sono nettamente più opachi, allo stesso modo i dettagli del volto (inclusa la bocca) e dei capelli sono di alta fattura. Non abbiamo refusi di plastica né ciocche di capelli grossolane.
Postura
Nei bootleg, essendo prodotti con materiali di qualità infima, la plastica usata è molto più soggetta ad agenti esterni come il calore ed è quindi facile vedere bootleg in “posizioni strane” tipo Micheal Jackson o con arti particolarmente storti.
A sinistra: bootleg di Itachi Uchiha [Naruto] – Banpresto
A destra: bootleg di Tanjiro Kamado, Nezuko Kamado, Inosuke Hashibira, Zenitsu Agatsuma e Giyu Tomioka [Demon Slayer – Kimetsu no Yaiba] – Banpresto
Sei d’accordo anche tu che quella testa sia un po’ troppo girata rispetto a quanto umanamente possibile? Allo stesso modo non è normale che 4 personaggi su 5 di Demon Slayer siano visibilmente piegati in avanti.
Un ultimo consiglio
La scatola vale almeno un 20-30% del valore totale di una figure.
Per questo motivo i venditori cercheranno di averla sempre disponibile e nelle migliori condizioni possibili.
Se un venditore ha troppe figure senza scatola o con scatole per la maggior parte danneggiate… ti consiglio di lasciar perdere se fiuti anche un minimo sentore di fake! Questo però non significa che tutti i venditori che hanno figure senza scatola vendano falsi, anzi! In Giappone è comune trovare negozi con in vendita solo figure senza scatola e sono tutte originali. Bisogna sempre valutare caso per caso.
Un esempio che può aiutarti lo si vede spessissimo in fiera e sono quegli stand pieni di Nendoroid fake e mini figure “Super Deformed”. Il 99,9% di quegli stand vende fake. Una Nendorid, seppur senza scatola, non costerà mai 10/15€.
Nell’ultima foto possiamo constatare come nessuna delle scatole abbia loghi di nessun tipo.
Nelle altre vediamo, invece, come siano esposte in modo non consono per action figure che hanno un valore intorno ai 50/55€ l’una (minimo…).
Il prezzo di una figure può aiutarmi a capire se è fake?
Assolutamente sì!
Mai comprare una figure al primo stand in cui la vediamo, mai! (O quasi*)
Intanto perché è buona prassi per risparmiare un po’ di soldini e secondo perché confrontare i prezzi tra i vari venditori ci può indicare la presenza di un fake.
Come detto all’inizio, il punto forte dei bootleg è proprio la loro appetibilità economica. Se vediamo una figure a un prezzo molto più basso degli altri stand… c’è qualcosa che non va.
Se ad esempio, allo stand X vediamo una figure a 35€ mentre allo stand Y la vediamo a 15€ significa che la probabilità che sia falsa è molto alta.
*Piccola precisazione: capita spesso di essere alla ricerca di oggetti usciti di produzione da anni o molto di nicchia. In questo caso controllare gli altri stand potrebbe essere controproducente. Prendiamoci tutto il tempo necessario e valutiamo l’originalità dell’oggetto con tutta la calma possibile.
È possibile che qualcuno venda figure false allo stesso prezzo delle originali?
Anche questa volta, ma più a malincuore, devo risponderti… assolutamente sì!
Più che venditori oserei dire… truffatori. Uno dei trucchi per non essere smascherati con l’indizio del prezzo è esattamente quello di avere prezzi in linea con gli altri.
Immaginati nella confusione di una fiera, il vociare della gente, le persone che ti spingono per vedere lo stand e la fretta che hai per dare un’occhiata a ciò che ti interessa.
“Ma sì… la compro e la controllo più tardi”. Non sempre siamo nella tranquillità di poter chiedere la scatola, fare una scansione ai Raggi-X della figure e valutarne l’acquisto.
Inutile dire che tutti, almeno una volta, lo abbiamo fatto. Poi, magari, siamo fortunati ed è tutto legit ma non sempre potremmo esserlo.
In questo modo i venditori camaleonte sfruttano l’ambiente circostante per mimetizzare le loro malefatte e approfittare della confusione per rifilare bootleg agli ignari acquirenti.
La fretta è una cattiva consigliera, meglio perdere un’occasione che perdere dei soldi… le occasioni ritornano, i soldi no.
Tutte le figure sui siti cinesi sono false?
No, per quanto il mercato cinese sia – anche fin troppo – saturo di figure false, ci sono anche tantissimi venditori onesti che vendono prodotti originali.
In questo caso la differenza di prezzo con le copie fake sarà evidentissima.
Inoltre, devi sapere che esistono anche figure… non del tutto false!
È tutto qui quello che c’è da sapere sulle figure?
Assolutamente no! Se vuoi saperne di più non ti resta che continuare a seguire il canale Telegram “Affari da Nerd – Figures” e questo sito in cui continueremo a postare guide sul tema e segnalare le migliori offerte sul mercato italiano!
Questo articolo è stato scritto a cura di Daniele Michelangeli (@dan_figures)!
Chi è dan_figures?
Mi chiamo Daniele – anche se preferisco Dani – ma potresti avermi incontrato nel mondo digitale come dan_figures!
Sono un collezionista di figure, divoratore di manga, amante delle carte collezionabili e appassionato di cultura giapponese di vecchia data.
Creo contenuti con la voglia di accompagnarti in questi mondi, cercando di fare informazione e dandoti consigli a 360° sulle passioni che ci accomunano.
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